Farewell,humanity

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  1. färewell´
     
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    Farewell,humanity
    LTC57


    Cosa diventa la vita quando ti scacciano dal posto che è tuo di diritto? Cosa diventa il futuro? Cosa permane dei progetti, dei desideri, delle ambizioni? Nulla, nient'altro che inutile polvere commista a rabbia e rancore. Le lacrime vengono versate copiosamente, tante da infradiciare le vesti che si indossano, e l'odio che normalmente ti pare così lontano e inavvicinabile prende il sopravvento. La disperazione si fa' sovrana, le grida della tua anima giungono alle orecchie tue e di chi ti è tanto vicino da poterle udire, eppure sei sola, ultima superstite d’una famiglia obliata dai popoli e dalla storia stessa...


    Quantum of death ~
    Act I ~



    Sei anni erano trascorsi dalla sua fuga,sei anni da quando Dresda si era rivoltata contro i progenitori della strega.Lilith.Così l'avevano denominata.
    Incarnazione del male piu puro,splendente seduttrice che ammalia con le sue fattezze di donna e persuade con i suoi teneri occhi di bambina.L'odio che la aveva pervasa si era lentamente tramutato in brama di potere,una brama tanto grande da spingerla al limite fino a sfiorare la morte con un respiro;gli attacchi di quei subdoli vampiri si facevano sempre piu frequenti e fastidiosi e Thyra non faceva altro che interrogarsi sulla loro natura.Cosa li spingeva a desiderare così ardentemente tra le loro fila una Necromante?Perchè ambire al sangue di una creatura che nell'anima è morta da ormai troppe lune?

    Si sentiva stretta nella sua dimora di Firenze,troppo rumore che ostacolava la sua mente.Stupidi,obsoleti seguaci senza struttura portante;così vedeva le creature che la circondavano.Tutte,tranne una.Non aveva mai visto quell'uomo prima di allora e neppure sapeva esattamente cosa egli fosse.
    Camminava in mezzo ai mortali ma le sue parole denotavano un sapere antico proprio solamente di chi ha camminato in quel mondo per secoli.
    Aveva trascorso interi giorni ad osservarlo ma qualcosa le impediva di avvicinarglisi,come se ne provasse timore.No.Lei non poteva essere intimidita da un'latra creatura se non se stessa eppure,suo malgrado,era proprio la paura che la frenava da avvicinarglisi e rivolgergli anche un semplice cenno di saluto.Ma,si sa,quando il destino bussa alla tua porta la paura non puo far nulla per fermarlo.
    E così accadde,durante un banchetto indetto da una facoltosa famiglia del luogo. Thyra si trovava in disparte,distratta nell'osservare la pochezza di quegli esseri umani privi di qualsivoglia impulso creativo,nobili detti tali per diritto di sangue ma che in realtà non erano altro che vili creature peggiori della stessa plebe che tanto disprezzavano.

    «Una tale bellezza sprecata in questo modo...»


    Thyra rimase immobile,quasi congelata sotto il tocco di quella mano,la voce del proprietario le arrivò alle orecchie come un sibilo basso e costante avvolto da delle note calde e quasi irresistibili.Chiuse gli occhi e inspirò per poi voltarsi;di fronte a lei si trovava l'uomo che tanto aveva osservato e studiato negli ultimi giorni,negli occhi una scintilla maligna che mai aveva visto prima.

    «Se vi ho spaventata mi scuso,alle volte tendo a lasciarmi prendere la mano Madama.»


    proseguì il biondo con estrema tranquillità

    «Lasciate che mi presenti.Il mio nome è Niklaus.»


    concluse infine con un leggero inchino.Thyra lo squadrò da capo a piedi tentando di capire dove volesse andare a parare con quella sua irruenta apparizione.Deglutì e gli porse una mano affinchè la baciasse,come l'etichetta prevedeva

    «Lieta di fare la vostra conoscenza Vossignore.Il mio nome...»


    Niklaus le baciò la mano per poi alzarsi ed interromperla posandole un dito sulle labbra carnose

    «Nina van Siede,la vostra fama vi precede.Se volete scusarmi ora altri affari mi attendono»


    disse con estrema calma,una calma che incominciava a irritare Thyra ma che al contempo inspiegabilmente la affascinava

    «Preferirei continuare la nostra conversazione in futuro ed in un luogo piu appartato.Incontriamoci domani notte nella piazza quando la luna piena sarà alta nel cielo»


    e con un'altro cenno del capo si congedò dalla donna lasciandola li ferma ed ancora insicura riguardo ciò che era appena accaduto.


    Edited by färewell´ - 5/3/2012, 17:59
     
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  2. färewell´
     
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    Full moon ~
    Act II ~



    Piazza della Signoria appariva tetra e solitaria,avvolta nel silenzio della notte dalla flebile luce della luna piena.Thyra aveva tentato in tutti i modi di togliersi dalla testa l'incontro della sera precedente ma con scarso successo,l'immagine di Niklaus le tornava alla mente ogni qual volta sbatteva le palpebre.La sensazione di quella mano gelida che le sfiorava il collo,le calde note della sua voce non facevano altro che ottunderle al mente rendendole impossibile qualsivoglia altro contatto con la realtà circostante.
    Decise infine di tentare la sorte rivedendo l'uomo quella notte seguendo le indicazioni che le aveva dato.
    Si trovava accovacciata sui gradini di un vecchio palazzo da quelle che sembravano ore interminabili quando in lontananza il campanile scoccò la mezzanotte.
    Non verrà-pensò-mi ha soltanto presa in giro...solamente uno stupido gioco.
    Ed invece dovette ricredersi,assieme all'ultimo rintocco una figura longilinea ma al contempo possente incominciò ad intravvedersi in fondo alla piazza.Thyra si alzò in piedi e rassettò l'elegante veste andandogli in conto come attratta da una forza invisibile.Voleva correre via e fuggire ma la sua mente di umana era troppo giovane e debole

    «Signore»


    sussurrò con voce quasi di bambina accennando un'inchino.Senza dire una parola Niklaus la circuì e rimase immobile,tenendola tra le sue braccia come fosse una bambola di porcellana.
    Fu dopo minuti che parvero ore che sciolse l'abbraccio e fece scorrere le sue labbra lungo il profumato e ivoreo collo di lei per poi raggiungere l'orecchio

    «Sapete chi sono?»


    sibilò con voce quasi ultraterrena.Thyra non rispose,rimase immobile.La sua mente era oramai immobile e totalmente schiava di quella di lui.

    «Io sono un capostipite di coloro che disprezzi,io li trascendo e li comando.In me il lupo e la notte convivono e mi donano forza e potere»


    proseguì Niklaus per poi guardarla negli occhi

    «Così bella,così fragile e così terribile.Questo corpo mortale non fa altro che crearti stupidi vincoli»


    disse accarezzandole il volto angelico

    «La vita ben presto prenderà i tuoi giorni migliori e ti farà avvizzire tramutandoti in una vecchia e sola fattucchiera dimenticata da tutti.Lascia che il tuo nome rimanga nei secoli,lascia che io ti mostri una nuova esistenza»


    In un momento di improvvisa lucidità Thyra allontanò l'ibrido con aria stizzita

    «Parole,soltanto stupide parole buttate al vento.Voi non siete altro che dei cadaveri svuotati di ogni forma di coscienza.Degli esseri ripugnanti che lo stesso Demonio ha rifiutato!Le tue sono solo false promesse,cos'ha i tanto importante per voi il sangue di una strega?»


    gridò con voce aspra.Come era potuta essere così stupida e cadere nella sua trappola?Come aveva potuto sperare anche solo per un istante che lui potesse essere diverso?
    Fece per voltarsi e correre via ma una mano possente la afferrò per il collo e la sollevò dal terreno come fosse un piccolo animale di foresta.
    Niklaus la fece ricadere sul pavimento di pietra e la voltò per poi afferrarle le spalle e avvicinare il suo volto a quello di lei fino a che il loro respiro non divenne una cosa sola.

    «Sciocca ragazzina,tu non capisci...non è il tuo sangue che voglio ma il tuo potere»


    sibilò per poi portare la sua bocca al collo di lei e affondarvi i denti con brama ardente.Thyra sentì la vita abbandonarla lentamente ma non volle cedere.Non di nuovo.Con incredibile forza di volontà si divincolò dalla presa del mostro e scattò come un felino.
    Corse via sapendo che quella sera si era salvata solo per miracolo,sapeva che sarebbe tornato per prenderla.Era solo questione di tempo.

    «Tornerai da me piccolo angelo...tornerai...»


    La voce di Niklaus risuonò nella notte e si perse nei gemiti di dolore della ragazza agonizzante.


     
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    bella! *.* mi piace, adesso però voglio sapere come e perchè Thyra tornerà da lui.
     
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  4. färewell´
     
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    accie *-*
    Ho terminato la terza parte che posterò domani e vedrai quali saranno i ragionamenti malati che porteranno Thyra alla decisione di rinunciare alla sua stessa vita pur di non essere dimenticata come è accaduto al resto della sua famiglia ....mhuahahhahha xD
     
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    non vedo l'ora di leggere tutto *.*
     
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  6. färewell´
     
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    Una rosa porta le proprie spine ovunque,
    nascoste al di sotto dei petali rossi.
    Le porta bagnate di sangue,
    color del tramonto,
    color del fuoco,
    il proprio sangue.
    Porta bellezza e dolore come un fardello.
    Ma è una rosa,
    non può fare altrimenti.
    Cos'è una rosa?
    Nulla.
    Stat rosa pristina nomine
    nuda nomina tenemus.


    Bleeding doll ~
    Act III ~



    La ragazza si svegliò con un sobbalzo. Premette le mani sul materasso, si guardò attorno frenetica, cercando di abituare gli occhi all'oscurità. Cosa era accaduto, perché si era svegliata? Cercò di comprendere, di fare mente locale. Ricordava di essersi addormentata beatamente, non ricordava alcun rumore molesto.
    Poi qualcosa la riscosse. Un gemito, un grido lontano. Sembrava il miagolio di un gatto, ma era più acuto, più straziante, più vero. Sentì la pelle accapponarsi lungo la schiena, sentì che qualcosa di orribile stava accadendo. Pensò che potesse essere entrato qualcuno, un ladro forse, o un nemico, e che stessero fronteggiandolo.
    Si alzò, i piedi nudi sul pavimento freddo, passi leggeri e umidi lungo i corridoi. La luce della luna filtrava come un faro attraverso le ampie bifore intarsiate. Le parve di essere in un incubo, in un immensa strada senza fine. Pensò che da un momento all'altro avrebbe aperto gli occhi, questa volta per davvero, e che tutto sarebbe finito.
    E invece giunse fino a una porta ben nota, quella della camera della sua ancella:Laura. All'interno solo silenzio. Eppure il lume era acceso. Strano. Deglutendo a fatica spinse la porta. Non era chiusa, soltanto accostata. E con la luce che la investì le si dischiuse uno spettacolo agghiacciante, uno spettacolo che non avrebbe mai dimenticato.
    Sangue sui muri, sangue sul letto, sangue sul corpo disteso in posizione scomposta.La donna trascinata in mezzo alla stanza, gli occhi spalancati per la vergogna e il terrore, la veste strappata in più punti. Parti del suo corpo erano scoperte, martoriate, parti che Thyra non aveva mai veduto, che avrebbe creduto di non dover mai vedere.
    Si portò le mani alle guance, erano ora fredde ora bollenti, erano tremanti, come lei. Non c'è più nulla a sostenerla, un baratro vuoto si è aperto sotto i suoi piedi.E deve ripetersi che è stato lui,Niklaus. Ma non è piu lei a farlo, ad un certo punto. È una voce, una voce nuova, che lo sussurra o lo grida, che le intima di proseguire. Che reclama vendetta, vendetta e morte.
    E fu allora che si ricordò cos'era accaduto.Quella bestia l'aveva circuita e aveva tentato di trascinarla nell'oblio con lui.Era riuscita a tornare alla villa,agonizzante,Laura la aveva medicata e,asciugato il suo sangue,la aveva messa a letto avvolta dalle candide lenzuola di seta...Seide,un nome dimenticato.No.Lei non sarebbe stata dimenticata.
    Si accovacciò sul pavimento in posizione fetale ed incominciò a pensare,pensare a come avrebbe potuto eliminare quella creatura.No.Ora pensava che le sarebbe potuta tornare utile.Poi ancora odio.
    Brama.Odio.Immortalità.Oblio.Potere.Oblio...Un urlo squarciò la notte.Thyra gridò con tutto il fiato che aveva in corpo,si alzò.Un profondo sospiro per poi correre giu,verso i sotterranei.Sapeva ciò che doveva fare.
    Fino a quel momento aveva giudicato i figli della notte senza conoscerli veramente,si era limitata a dare per buoni i racconti di quei diari.I diari di uomini che supportavano donne chiamate Cacciatrici,donne nate per quello.Eliminare i vampiri.
    Un'analisi superficiale che non era da lei.La gloria incominciava a darle alla testa,a logorarla proprio come era accaduto a quei nobili che pensavano di vivere sul tetto del mondo.Lei non era come loro e non doveva diventarlo.
    Nei sotterranei incominciò a cercare antichi volumi e pergamene che trattassero temi riguardanti il vampirismo.
    Rimase li per giorni nutrendosi solamente d'acqua e scacciando chiunque scendesse per implorarla di rinsavire e lasciar perdere;non aveva intenzione di abbandonare ora che era così vicina ad una soluzione.
    Il quinto giorno trovò ciò che cercava,tirò fuori il vecchio libro nero incominciato anni prima ma lasciato incompleto perchè giudicato da lei stessa inutile e lo aprì alla prima pagina bianca.Scrisse.

    "Principi, Duchi, Comandanti... Quanti titoli i n u t i l i l'uomo e, per primo, lo stesso Demonio ha dovuto inventarsi per dare una divisione all'immensa legione di démoni governati dalle a lui più fedeli incarnazioni del male e degli scempi della vita lontana dal tartaro. Peccatori, superbi, accidiosi, iracondi. Soprattutto, non a caso, traditori. Orde su orde di dannate anime e angeli caduti che cercano la riconquista di ciò che la loro bramosa ingordigia non gli ha permesso di avere; la pace col Divino, seppur sembri un enorme paradosso pare che demoni e diavoli facciano di tutte le loro cattiverie, imprese per farsi notare da qualcosa che, più in su di loro, riesca a perdonarli. Ancora troppo presuntuosi ed orgogliosi per cercare e chiedere la misericordia del Padre, vagano nelle tenebre in una continua ricerca dell'essere accettati. Demoni di ogni genere, dalle più svariate forme insomma desiderano tutto ciò; oltre ad essi ci sono però altre categorie di "esseri" - se così è possibile identificarli, se la parola essere puo' dar senso a qualcosa ancor più celata del profano stesso - demoni così privi di una qualsiasi forma di tolleranza, pieni della freddezza del ghiaccio più perenne, ricolmi d'astio verso qualcosa di cui non conoscono nemmeno l'esatta ubicazione. Questi demoni vengono chiamati Arag-Dul, termine derivante dal loco in cui lo stesso Demònio li rinchiuse, millenni or sono, riconoscendo in loro una possibile futura minaccia se ne avesse perso il controllo. Nell' Abisso, profondo solco scavato nelle viscere della Terra, non quella abitata dagli esseri mortali. No. Quella sarebbe stata per loro semplice da distruggere come la seta per le forbici affilate di una tessitrice folle. la Terra in cui gli Arag-Dul sono rinchiusi si trova in un piano ultraterreno che solo pochi eletti, forse sfortunati, hanno la concessione di conoscere da vicino. Molti di loro riuscirono tuttavia a fuggire e si insediarono nel mondo dei mortali.Le loro legioni si insinuarono nelle menti pervase dall'odio dei deboli umani e le plagiarono ed infettarono lasciando una traccia su questa terra.
    Tale traccia è chiamata Vampiro,un demonio insito nel corpo di un mortale;
    una creatura eternamente giovane la quale teme una sola cosa:la luce.E' tale creatura che cerco,è tale creatura che bramo divenire.
    Non temerò la luce,no,userò il mio sapere per eluderla e renderla mia schiava.Io,la necromante,signora dell'oltretomba e delle ombre,diverrò un'angelo di morte.Una creatura il cui nome verrà pronunciato con timore e di cui nessuno,se non il suo creatore,conoscerà la vera origine."

     
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    ma povera Laura T_T, credo però che Thyra stia maturando l'idea di andare da Klaus di persona XD la vedo una tipa tosta anche se ancora non sa cosa diventerà, mi sbaglio?
    Bellissimo anche questo terzo capitolo *.*, è un piacere leggerti :wub:
     
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  8. färewell´
     
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    Grazie :wub:

    Ci hai preso,io nella testa ho un'immagine della Thyra umana come una ragazza si con pochi scrupoli e profondamente segnata dal proprio culto ma anche allo stesso tempo fragile e logorata da una vita che sa che ben presto la distruggerà.
    Alla fine quella di tornare da Klaus per lei sarà una decisione quasi inevitabile ma misteriosa,nonostante ciò che ha studiato Thyra non conosce realmente cosa sia vivere nella condizione di essere una creatura virtualmente immortale.
     
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  9. färewell´
     
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    Si narra che le Necromanti siano le creature piu vili e sfuggenti che camminino tra noi.Donne bellissime,diavoli dal volto d'angelo che non legano la propria esistenza a nessuno se non alla Dea che servono.Tuttavia,esse possono scindere il legame da tale Dea versando lacrime reali e donandole alla persona a cui intendono offrirsi.Le lacrime di una Necromante non sono cristalline e pure come quelle dei comuni mortali;esse sono intrise dal male e brillano come scarlatte gocce di sangue.
    Nessuno le ha mai viste poichè nessuno ha mai veduto il reale dolore di una di queste creature atte a mentire in ogni circostanza,eppure,se si va a cercare negli antichi Libri Neri,vi si potrà trovare un arcaico rituale risalente al primo Esodo che serve per tramutare le lacrime della strega in gemme preziose,splendenti come diamanti e screziate del sangue della lacrima.
    Colui che riceverà in dono tale gemma non solo possiederà i servigi della strega ma anche il suo cuore e la sua fedeltà fino a chè l'oltretomba non prenderà la sua anima...


    Lacrymosa ~
    Act IV ~



    In molti si erano sempre domandati come sarebbe stato assistere al proprio funerale.Nessuno ebbe risposta.Tra gli altri,coloro che vedevano la morte come un qualcosa di remoto,solo uno ne ebbe l'onore.
    Se ne stava li in disparte,nascosta dietro una tomba monumentale,ad osservare quanti dei presenti provassero reale dolore e quanti fingessero bramando semplicemente la sua fortuna.
    Ciò che la stupì fu vedere Klaus,chino sulla lapide,pronunciare parole in una lingua dimenticata per onorare la sua memoria.Povero stupido vile assassino.
    Thyra tornò nel cimitero durante la notte,voleva stare sola per pensare alla decisione presa.Magari poteva sparire nel nulla nuovamente,crearsi una nuova vita un'altra volta.No.Ormai era deciso;mancavano solo due notti alla luna nuova,due notti e sarebbe tornata da Klaus.

    «Klaus!»


    esclamò riconoscendo la figura intenta a scavare sotto la sua lapide con tanta enfasi,come se stesse cercando un tesoro perduto.

    «E dunque siamo arrivati a questo punto,lurido infame!Prima ti nutri della mia serva,poi preghi per la mia anima e ora...ora profani la mia tomba!»


    Il vampiro si voltò lentamente e fece cadere a terra la pala scuotendo il capo,un leggera risatina fuoriuscì dalle sue labbra increspate

    «Lo sapevo.Non ti potevi essere suicidata...sei troppo intelligente per farlo piccolo angelo»


    uscì dal solco che aveva creato e si diresse verso Thyra e le prese il volto tra le mani

    «E poi ti chiedi come mai ti desideri così tanto...guardati,hai fregato tutti.Un'altra volta.Come hai fatto?»


    la strega si divincolò e si ripulì dalle macchie di terra con aria schifata.Guardò Klaus con un leggero ghigno e inarcò un sopracciglio

    «Ho anch'io i miei piccoli trucchi.Ho ingerito del veleno proveniente dalle colonie spagnole il quale mi ha paralizzata portandomi in uno stato di morte apparente.Solo una piccola quantità,nulla di eccezionale.»


    spiegò in tono pratico

    «Prima di fare ciò ho pagato uno dei tuoi simili affinchè mi liberasse una volta rinchiusa nella bara prometendogli in cambio il mio sangue.Quel beota c'è cascato in pieno»


    ridacchiò ripensando al volto del vampiro mentre lo eliminava.era diventata incredibilmente abile nel fare ciò negli ultimi tempi.
    Klaus scosse il capo ammirato dalla sua tenacia ma poi un'espressione furente gli si dipinse in volto

    «Speravi di truffare anche me?Speravi di far perdere le tue traccie e così salvarti?Piccola sgualdrina...»


    scattò e la afferrò per il collo

    «...tu non hai ancora capito chi io sia!»


    Thyra tossì e strinse una mano attorno alla sua

    «Tu sei uno dei primogeniti,i vampiri piu antichi della tua specie...»


    biascicò con voce roca e strozzata

    «...sei un'ibrido,una creatura in cui convivono sia il licantropo che il vampiro...»


    l'uomo la lasciò cadere a terra e sorrise compiaciuto incominciando ad intuire i piani della ragazza

    «Ma brava,vedo che hai studiato.Cos'hai in mente?»


    domandò ansioso di udire ciò che la mente di Thyra era stata in grado di elaborare.Lei lo guardò e si alzò in piedi

    «lo scoprirai a luna nuova»


    detto ciò sfilò dal collo un pendente d'oro sul quale era incisa una esse avvolta da un sottile filo

    «Appartiene alla mia famiglia da secoli,l'unica traccia che mi rimane di loro.Tornerò a riprenderlo»


    Klaus prese il ciondolo e lo strinse tra le mani

    «Come posso sapere che manterrai la promessa?»


    Thyra lo guardò e accennò un sorriso

    «Aprilo»


    sussurrò per poi allontanarsi nella notte lasciando il vampiro solo con il suo ciondolo.
    Klaus non la fermò,si limitò a guardare la sua figura allontanarsi come uno spettro per poi aprire delicatamente il piccolo scrigno.
    Al suo interno vi era un piccolo diamante screziato di rosso.Sarebbe tornata.


     
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  10. färewell´
     
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    Rising ~
    Act V ~



    Una villa dal sapore gotico,quella in cui la accolse una ragazza dai lunghi capelli biondi.I tratti del volto le conferivano un nonsochè di angelico ma negli occhi Thyra riconobbe la stessa scintilla che animava quelli di Klaus.
    Non proferì parola,si limitò a squadrarla da capo a piedi con aria di sufficienza per scomparire dietro una grande porta in legno.
    Thyra attese nell'atrio solo pochi istanti,Klaus apparve alla soglia con un gran sorriso beffardo dipinto in volto e le fece segno di seguirlo.
    La ragazza si ritrovò ben presto in un'ampio salone arredato da dei grandi arazzi,un tavolo ovale e svariate sedute,Thyra ne contò sei di cui una sola era occupata.La ragazza bionda continuava a fissarla con aria torva tenendo tra le mani una coppa intarsiata.

    «Beka,mia sorella»



    biascicò Klaus interrompendo quei pochi istanti di imbarazzante silenzio.Thyra si limitò a salutare la bionda con un cenno del capo per poi voltarsi verso Klaus

    «Non sono qui per conoscere la tua famiglia,sono qui per tutt'altro»



    il vampiro le cinse una spalla e le baciò dolcemente le labbra

    «Lo so,mio piccolo angelo,la gemma non mente»



    disse accarezzando la piccola gemma che aveva appositamente fatto incastonare in un piccolo ciondolo che ora portava al collo.Thyra lo guardò con aria quasi disgustata e accennò una piccola risatina,possibile che quell'uomo non conoscesse a pieno le regole a cui sottostavano i servigi e l'amore di una necromante?Probabilmente la prendeva soltanto in giro ma preferì non pensarci

    «Suvvia,non fare così Nina.Posso solo sapere un'ultima cosa?»



    domandò lui accarezzandole il volto

    «Perchè la luna nuova?»



    Thyra gli passò una mano sul viso a sua volta e lo guardò col capo reclinato

    «Ma come?Sai tutto di me ma non il giorno in cui sono nata?Mi deludi Klaus»



    Klaus scosse il capo mordendosi il labbro inferiore

    «Una rinascita...»



    bisbigliò con voce roca e profonda

    «Seguimi,ogni tuo desiderio sarà esaudito bambolina.Presto risorgerai»



    detto ciò la condusse nei sotterranei tramite una scala che si dipartiva da una piccola apertura nella parete piu a est del salone.Era buio,un buio fitto ed impenetrabile in cui ben presto Thyra si perse...



    The last goodbye ~
    Act VI ~



    Ore,forse giorni.Non sapeva quanto avesse dormito prima del risveglio del suo nuovo essere.Settimane,forse mesi.Non sapeva quanto tempo avesse sofferto avvolta da quella pianta che un tempo le era stata alleata ma che ora le dilaniava la carne.Avrebbe voluto urlare,bestemmiare contro quel vampiro che la aveva punita in quel modo;una punizione per averlo rifiutato e deriso prima di cedere alle sue lusinghe.
    Non lo fece,non gliela diede vinta fino a che dei passi non squarciarono il silenzio del sotterraneo.Non riconobbe l'uomo che la liberò,un umano,ma riconobbe perfettamente l'uomo che la attendeva nel salone.
    Guardò Klaus con le iridi tinte di rosso,la pelle ustionata e dolorante.

    «Ho dovuto farlo piccolo angelo»



    furono le ultime parole che udì prima i cadere a terra come un cencio bagnato,come un petalo ormai appassito.
    Si risvegliò in un letto caldo ed accogliente,il suo creatore le stringeva la mano e la guardava sereno convinto che lei non lo avrebbe abbandonato mai piu.
    Thyra non proferì parola,si mise seduta e constatò le condizioni in cui vigeva.Non vi erano piu tracce delle ustioni,si sentiva forte,rinvigorita.

    «Vorrei rivestirmi,ti prego lasciami un po da sola»



    sussurrò a Klaus accarezzandogli la mano con uno sguardo di finta apprensione

    «Ciò che desideri»



    rispose lui baciandole la fronte per poi uscire dalla stanza.Thyra sentì i passi arrestarsi senza sfumare,era ancora fermo li fuori ad attenderla.
    Non se ne preoccupò,notò piuttosto degli abiti posati sulla sedia e delle scarpe.Erano gli stessi con i quali era arrivata ripuliti e ben ripiegati.
    Li indossò e raccolse i capelli in un'alta crocchia poi uscì dalla stanza.
    Klaus la attendeva.Le sorrise e la strinse a se facendo per baciarla ma lei lo respinse senza neppure guardarlo negli occhi.

    «Come...»



    ringhiò lui.Era una sconfitta non poter avere l'amore di Thyra,lui non poteva perdere.

    «Non puoi piu trattenermi,non vedi che la gemma si è tinta di nero?Ormai la mia anima se ne è andata.Addio Niklaus»



    detto ciò si allontanò con passo leggero,sentiva gli occhi dell'uomo puntati su di lei.Li sentiva come dei tizzoni ardenti,uno sguardo colmo di rabbia e rancore.Non la fermò,qualcosa lo trattenne;non sarebbe riuscito a farle ancora del male.

    «Per ciò che vale,ti ho amata ma la mia brama mi ha logorato rendendomi debole sotto la tua tenacia.Non sono nessuno per poterti fermare,non appartieni a nessuno.Ora lo so.Ho pensato di poterti possedere per un'attimo.Un meraviglioso attimo»



    sussurrò lui stringendo la gemma ormai annerita tra le mani.Thyra lo udì ma non si voltò;una lacrima le rigò il volto.Una lacrima scarlatta.



    Postfazione ~
    To Niklaus ~


    Uomo, attento a dove posi gli occhi, attento a cogliere ogni dettaglio di questa stupenda figura, che mai potrai dimenticare. Rimarrà impressa in te come un profumo, come il malinconico ricordo di qualcosa che è stato.
    Oserai, uomo, avvicinarti a sufficienza per prendere le sue lunghe mani, per fermare la sua fuga, la sua corsa verso una nuova vita? Allora forse potrai incontrare il suo sguardo, ceruleo e impenetrabile come l’acciaio di una spada, morbido e avvolgente come l’erba smeraldo dei campi a primavera. E questo sguardo ti ingoierà, ti mostrerà il nulla, farà sì che tu inizi a temerla, ad amarla, a cercarla come una cupa ossessione.
    Forse riuscirai perfino a passare le dita sui suoi abiti leggeri, di seta candida.
    Lei è la Rosa, uomo, e tu puoi solo inspirare il profumo che da lei emana. E tu solo puoi ricordarla, finché i suoi petali non cadranno ad uno ad uno, finché il vento non la soffierà via inclemente, effimera come l’ultima nota di un canto, guizzante come l’ultimo spasmo della candela.

    Donna di grande cultura per la musica e le arti, dal linguaggio forbito, tagliente come una lama, maliziosa e seduttrice come una Geisha, potrebbe apparire superba come la Rosa, alta sopra gli altri fiori nella maestosità dello stelo. Ma ti basterebbe guardare nei suoi occhi, vampiro, per vedere come i petali con il proprio turgore nascondano le spine, come il passato abbia tristemente segnato l'animo di questa donna.
    Essa è stata tradita e ora non sa, non può,non deve più amare alcuno all'infuori di se stessa. Voci dal suo passato la perseguitano come incubi, impedendole il sonno, avvolgendola con il buio, premendo nel silenzio contro la sua coscienza. La barriera della ragione, della nobiltà, non servirà a fermarle. Esse hanno acceso un fuoco dentro di lei, fuoco che le è stato donato da te insieme all'unico modo di far tacere il passato.
    L'alternativa al sangue, alla guerra che come donna di cultura rifugge, alla battaglia che illumina i suoi occhi della stessa fiamma che dilania il suo cuore, che bagna i suoi candidi denti come il sarcasmo bagna il suo spirito, colpo su colpo. L'inferno emerge, rendendola implacabile, vendicativa, furiosa, folle. Acceca ogni possibilità di clemenza.
    Prova dunque invidia anche la Rosa, anche la Nobile Necromante? Sì, invidia coloro che amano. Invidia coloro che sperano.
    Era felice la Rosa? Lieta della propria bellezza? Lieta della passione che sconvolgeva il suo corpo? No. Era fiera di sé stessa? No. Perchè sentiva l'inverno premere come le Voci conto i propri petali.
    La Rosa è il fiore più bello. Ma vive un giorno soltanto, per lasciare poi posto alle taglienti spine.
    Tu la hai salvata.Tu la hai persa...forse per sempre.


    The end
    yginI





     
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